
La strada degli Eroi è una strada carrabile, prolungamento verso Passo Pian delle Fugazze della mulattiera intagliata nella roccia durante la Grande Guerra dagli zappatori del primo Reggimento Genio fra la Galleria d’Havet e i ricoveri retrostanti la linea del fronte sul Monte Pasubio.
La Strada degli Eroi è stata costruita dopo la prima guerra mondiale per facilitare l’accesso all’altopiano sommitale del monte, zona di aspri combattimenti e Sacra alla Patria e oggi è uno degli itinerari per raggiungere il Rifugio Achille Papa.
Al Rifugio Papa ero arrivato trentacinque anni fa percorrendo l’ardita Strada delle 52 Gallerie che parte poco sotto Passo Pian delle Fugazze, realizzata anch’essa durante la Grande Guerra per facilitare i rifornimenti dalle retrovie italiane alla zona sommitale del Pasubio al riparo dal fuoco austro-ungarico.
La Strada degli Eroi si snoda in un bel bosco di faggi per i primi cinque chilometri e poi si apre con splendida vista sulle Piccole Dolomiti e sul massiccio del Carega a sud. A ovest, dietro il profilo del Cogni Zugna, si intravedono la Catena del Monte Baldo, le Dolomiti di Brenta e, lontano nella foschia, l’Adamello.

In moderata pendenza, ma con percorso lunghissimo, raggiunge Galleria d’Havet, superata la quale il paesaggio diventa aspro, quasi lunare. In lontananza appare il rifugio per raggiungere il quale è necessario percorrere ancora tre chilometri e più di duecento metri di dislivello lungo una mulattiera aerea.

Questa volta, noi ci siamo fermati poco oltre la Galleria. Avevamo preso la strada “alla bersagliera” e non ne avevamo più.
Tornerò, a Dio piacendo, “a passo lento” e forse sceglierò il sentiero che taglia i tornanti dimezzando il percorso, sebbene la sua pendenza incuta un certo timore .
