Mercoledì 31 Luglio
L’attesa è terminata. Ieri sera Franco e Lucia sono arrivati da Lipsia e oggi possiamo finalmente ridare vita al nostro viaggio. Per un paio di giorni non sapevamo se avremmo potuto continuare assieme o se io e Maria Grazia saremmo stati costretti a prendere la dolorosa decisione di proseguire da soli. Il guasto alla pompa della benzina della motocicletta di Franco era avvenuto sull’autostrada tedesca nel pomeriggio di sabato. Di metterci le mani fino a lunedì nemmeno parlarne e dunque la nostra decisione: aspetteremo Franco e Lucia a Malmö dove abbiamo l’hotel prenotato e sul proseguo del viaggio lasciamo tempo al tempo.
L’attesa è stata estenuante e quando ormai disperavamo di potere continuare assieme: “Pronto… – sullo sfondo un rumore assordante. “Pronto!?”, “Lo senti il rombo del motore?” è la voce di Lucia. “La moto è a posto e partiamo domani mattina”.
L’attesa è stata estenuante e per renderla più sopportabile ci siamo immersi nel costume nazionale svedese di sorseggiare caffé a ogni ora del giorno e concessi un assaggio di Skania, terra opulenta di cereali e di ricchezza mercantile. Ystad era affollata di turisti che cercavano le tracce di Kurt Wallander, immaginario commissario di polizia creato da Henning Mankell, e trascuravano la severa bellezza della Sankt Petri kyrka. Poco lontano il sito di Ales Tenar (Le Pietre di Ales) esibiva il monumento megalitico in forma di nave eretto per ospitare l’ultimo viaggio di un signore vichingo del VI secolo DC. Sarà stata la giornata assolata, più mediterranea che scandinava, o il vociare sommesso delle famiglie in vacanza, ma, aggirandomi fra i grandi massi allineati, essi mi sembravano disarmati e non riuscivo a immaginare riti druidici o cupe assemblee di guerrieri intorno a fuochi crepitanti.
Ecco, l’attesa è terminata e stamattina partiamo per Oslo. Non ci fermeremo nella capitale, ma cercheremo una sistemazione nei dintorni. La giornata si annuncia con il ticchettio della pioggia sui vetri della finestra, ma presto le nuvole si diradano e il sole asciuga le nostre giacche.
Appena fuori Malmö inizia la E6 che ci accompagnerà fino Kirkenes, capolinea del nostro viaggio, ma oggi la percorreremo solo per un pezzo.
Dopo Goteborg, eccoci in Norvegia e be presto a Oslo. Il fiordo al termine del quale è appollaiata – grassa matrona – la capitale norvegese, è così bello da farsi perdonare le architetture industriali e portuali decrepite che lo assalgono come tartaro. Lasciato il caos della capitale, proseguiamo ancora per una ventina di chilometri sulla E6, che rapidamente riprende a correre in una deliziosa campagna ondulata, finché nei pressi di Kløfta la abbandoniamo per imboccare la R2 che ci porta al nostro primo punto di sosta: Skarnes. La cittadina in sé non ha molto da offrire se non un supermercato, una campagna verdissima e il fiume Glåma, il più lungo della Norvegia. A Skarnes la corrente è lentissima e nelle acque si specchiano le nuvole incendiate dal tramonto senza fine.
Quando issiamo le motociclette sul cavalletto centrale, abbiamo percorso seicentotrentadue chilometri e siamo stati sulla strada circa dodici ore.
Un altro viaggio settentrionale /1

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