Per tanto e tanto tempo li guardiamo crescere: i primi passi, le prime parole, i primi no, i giochi che ci ricordano i nostri. Assistiamo ai loro trionfi e alle loro sconfitte, cercando di non inorgoglirci troppo per i primi e di essere al loro fianco quando capitano le seconde. Vediamo le scelte che mostrano la loro individualità e che a volte ci inquietano perché li vorremmo ad immagine e somiglianza del nostro desiderio. Ci divertiamo con loro e litighiamo. E intanto crescono; si fanno uomini e donne.
Finché arriva il giorno in cui non li porti più a spasso, ma sono loro a scegliere di tornare a fare quello che facevate insieme qualche anno prima. E allora, il tuo cuore trabocca di gioia perché non sono più solo figli; sono anche amici.
È successo ieri con mia figlia Ester e il suo ragazzo, Federico. Un bellissimo giro fra la Val di Cembra e il Passo Manghen, ancora scintillante di neve.