Abbiamo bisogno di ritualità. Almeno così la penso io. Ritualità che danno ordine alla nostra vita e ci illudono che il tempo non fugga via. Così anche quest’anno, con gli amici di sempre siamo tornati nel Delta. Solito agriturismo (http://www.lapresa.it/) dove Lucia ci vizia con i suoi dolci e le sue monumentali costate; dove il camino ruggisce nella grande cucina in cui si tira tardi a parlare di tutto e di niente per dirci che siamo ancora lì, tutti. E le solite passeggiate in valle e sulla spiaggia a scrutare i tesori che il mare ha gettato a riva. In testa la voce di Biagio Marin, che non ho mai udito.
Tu mi porti il vento
che passa per la palude
che sa di albe rosa
e poi di fango nudo.
E tu mi porti ancora
scirocco largo in volo,
e gabbiani, ali sventolanti,
come i fiori del mio giardino;
E onde tutte in festa,
tutte spume ridenti,
che vengono da lontano,
le mie fresche amorose. Biagio Marin
Bellissimo mix tra immagini e poesia…
Impareggiabile Giulio !
Ciao ciao
Max
Novembre
…è Novembre, nella mia valle, piena di nebbia e di vita non conosciuta,
piena di te che mi hai appena abbandonato,
per un anno che viene pieno di mistero,
io aspetto che tutto mi avvolga,
e lì i miei pensieri hanno spazio,
nessuno mi vede, nessuno mi giudica,
un solo tormento, il giorno che viene ti avrà ancora nel mio ricordo ?
…ma è Novembre……e la nebbia ti avvolge oggi come domani.
Fabrizio
Ciao Giulio sempre belle le tue foto.
Bellissima, Frabrizio. Ti ringrazio di averla porta nel mio blog.
una vera bellezza. il potere evocativo delle parole e delle stupende foto… bravissimo.
Grazie Giuliano.
belle come un sogno, ho percepito chiaramente l’odore del vento del mare lontano, va ben che per me è più facile…;-)