11 pensieri riguardo “Un viaggio nella Grande Guerra

  1. Bellissimo ed emozionante post.
    La prima cosa che mi viene in mente pensando alla Grande Guerra è mio nonno, che non ho mai conosciuto purtroppo, ma di cui insieme ad un cugino, conserviamo le medaglie… e la memoria narrata da mia madre e dalle zie…
    Poi l’immane tragedia umana.
    Le grotte sulle Dolomiti in uno dei fronti più contesi…
    Re di Puglia, dove rimasi impressionato per l’assurda lotta per conquistare poche decine di metri di territorio… 😦
    Che attualità hanno oggi ? Che forse la mia generazione, 40/50enni, sarà l’ultima ad avere un ricordo, un’idea della tragedia che è stata… Anche se spero non sia così…
    Un abbraccione e grazie per queste belle riflessioni che susciti.

    Max

  2. Mio nonno era cl.1894. Istriano di Visignano ma italianissimo di famiglia e di stirpe, Maestro Elementare, nel 1914 fu chiamato alle armi nell’Esercito Imperiale Austroungarico, nominato Sottotenente di fanteria ed inviato con il suo Reggimento sui Carpazi, al confine con l’Impero Russo. Non fu guerra di trincea come sul fronte italiano (ove furono mandati i giovani ungheresi, croati e boemi a combattere contro l’Italia) , ma fu comunque una guerra cruenta. Nel corso di un assalto russo alle linee autro-ungariche, la sua posizione fu travolta, e vi fu un fuggifuggi generale. Non era codardia come la si intende oggi, ma il semplice tentativo di scampare alla cattura ed alla deportazione – e già allora “Siberia” era una parola tristemente nota fra chi sapeva leggere e scrivere. Mio nonno fu colpito alla nuca, ma stranamente sopravvisse. La ferita non si rimarginò mai, e lo salvò dalla chiamata alla leva in massa della RSI nel 1943. Sempre fiero della sua Italianità, nel 1946 abbandonò la casa che si era costruita con le sue mani a Fiume, per riparare prima a Trieste, e poi a Genova, ove si stabilì per sempre. Il resto è storia. Io sono cl.1960, ed ho sepolto mio nonno nel 1974.

  3. Che dire….complimenti per l’iniziativa. E’ ancora vivo in me il ricordo delle poche frasi sulla GG citate da mio nonno (classe 1896) al quale da buon Veneto non piaceva parlare di questi “orrori” che si rispecchiavano sul viso di mia nonna alla quale ogni tanto sfuggiva una lacrima. Ancora complimenti.

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